NON fare l’ERRORE di una mia allieva

Ti racconto un po’ di questa mia allieva…

 

Melissa si iscrisse in palestra già un paio di anni fa. Si iscrisse con la volontà e l’obiettivo di dimagrire. I suoi punti deboli sono sempre stati fianchi larghi e ritenzione idrica. Ha sempre voluto risolvere questo problema, ha cercato molteplici soluzioni, ma nulla da fare. Ha provato la corsa, i circuiti metabolici,.. La situazione persisteva. Le sembrava di essere destinata a ciò, a non poter migliorarsi. Ma il suo essere testarda e non darsene tregua non la frenavano. Si allenava, sudava, a suon di burpees e jumping jacks. I centimetri su vita e fianchi purtroppo però faticavano a scendere. L’alimentazione era pure uguale, anzi aveva iniziato ad essere più diligente seguendo piccoli ma efficaci accorgimenti. Il peso pure invariato, anche se, come sai, è l’ultimo dei parametri da tenere in considerazione. Fu allora che, tra una chiacchiera e l’altra, ha deciso di darmi piena fiducia facendosi guidare verso una nuova strada.

Melissa mi raccontava che fino ad ora non aveva mai preso tra le mani un bilanciere. L’idea di allenarsi con dischi, panche, manubri, non la facevano sentire a suo agio. E questo è il classico dei classici, per davvero molte ragazze: entrare in una palestra per la prima volta è già uscire dalla propria comfort zone, figuriamoci fare qualcosa che ci pone davanti ancora più insicurezze e difficoltà come possono essere kg e kg di ghisa. Ecco il motivo anche per cui Mel aveva deciso di affidarsi ai corsi in sala. Più comodi, più motivanti. Lei era convinta che grazie a questi allenamenti ne avrebbe giovato alla grande. Alla fine, erano comunque degli allenamenti “completi”: ogni allenamento stimolava ogni parte del corpo. In realtà, e mi dispiace dirtelo così se ti stai trovando in questa situazione, non è così. Questo tipo di allenamento, per lei, non era efficace. Non sempre l’allenamento metabolico è fruttuoso. Anzi, a volte può rivelarsi un vero e proprio disastro che si ripercuote sul fisico: per fortuna, a lei, non è successo.

Varie volte, mi ha confessato, di volersi arrendere al suo destino… in questo caso alla sua genetica.

Sei nata così, rimarrai così! E’ genetica”. FOLLIA!

Non metto in dubbio che una parte di noi sia difficile da resettare o cambiare radicalmente, ma sono dell’idea che spesso, queste espressioni siano delle accomodanti giustificazioni al banale fatto che poche persone, poche donne vogliono mettersi davvero in gioco.

Io sono invece più una “Se vuoi, puoi” LOVER.

Se Melissa e io non ci fossimo incontrate, probabilmente per poco ancora avrebbe continuato così. Ed è palese e concesso che la reazione sia così.

Parliamoci chiaro, pagheresti mai un Hotel a 4 stelle, per ricevere una colazione con due succhi di frutta a scelta e due gusti di brioche, di quelle surgelate, tra l’altro?
Mai e poi mai!

Allora stessa storia, ti faresti mai il mazzo per vedere i tuoi glutei sempre uguali? Mai e poi mai!

Ecco il motivo per cui abbandoni. Finchè non trovi la strada giusta per te questa situazione si ripeterà all’infinito, la situazione sarà la stessa, tu invece sarai sempre più demoralizzata e il tuo fisico potrebbe peggiorare da lì a poco. Un disastro vero?

Con Melissa la strada giusta l’abbiamo trovata!
Da lì a poco il suo cambiamento è stato assurdo. Tutto quello di cui aveva bisogno era un allenamento che le fosse adattato a quelle che sono le sue forme, a quelli che sono i suoi obiettivi.

Ciò invece di cui non aveva assolutamente bisogno erano i circuiti bruciagrassi e metabolici. Sì, Melissa doveva perdere centimetri, ma lo doveva fare in altro modo. Il suo fisico tratteneva molta ritenzione idrica. I circuiti sono la PEGGIO cosa per chi soffre di ritenzione. E quest’ultima, tra l’altro, spesso si scambia per grasso.

GRAVE ERRORE!

L’unica soluzione per lei era approdare nel vero mondo della palestra. Ma non farlo a caso. Perché sai, ci vuole poco ad eseguire qualche esercizio per i glutei, due per l’interno coscia e un po’ di addominali a fine allenamento.

Un’ altra cosa che poche sanno e probabilmente pure tu la starai scoprendo ora, è che non sono gli esercizi in sé a fare la differenza. O meglio, NON SOLO quelli.
Tutto deve avere un senso.

Altrimenti, tutte noi possiamo essere Coach di noi stesse. Prendiamo 5 esercizi, inseriamo qualche ripetizione, un minuto di recupero, et voilà. Il gioco è fatto.
Seh, non funziona così. SAPPILO!

La chiave sta nella PERSONALIZZAZIONE. Adatta al contesto, chiaramente.

Spesso ci si sente dire “mai abbandonare la strada vecchia per quella nuova”. E’ un dato di fatto: uscire dalla comfort zone è rischioso. Rischioso perché non sappiamo cosa ci aspetterà, dove andremo, cosa faremo. Il rischio però fa parte del gioco, senza rischio tante occasioni le avresti sprecate.

Qui però avrai la certezza di sapere dove andrai. Qui avrai la certezza finalmente di aver trovato la strada giusta.

 

The Peach Maker

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